FONTE: Bollettino dell’Ordine dei Medici di Bologna – Febbraio 2016

CONGRESSO TUMORI, ALIMENTAZIONE E DINTORNI:

Ci occupiamo della cura e della qualità di vita delle donne affette da tumori ginecologici nel Policlinico Sant’Orsola L’idea del congresso è nata dall’esigenza espressa dalle nostre pazienti di ricevere notizie sempre più dettagliate sul tipo di alimentazione da seguire nelle diverse fasi di cura del tumore, Ci siamo trovati davanti ad un gruppo eterogeneo di pazienti con diverse esigenze. Dovevamo e dobbiamo rispondere su consigli alimentari in pazienti nel post-operatorio con e senza resezioni intestinali e stomie, nel periodo delle terapie adiuvanti (radio e chemioterapia) e nel periodo di follow up. Le risposte non erano semplici da dare. Sul tema alimentazione e tumori esistono di-verse “filosofie di pensiero”, quelle estremiste dove niente o quasi è permesso e quelle permissiviste con massima libertà di scelta delle propria dieta, l’importante é non ingrassare. In questo congresso abbiamo cercato un confronto fra gli “addetti ai lavori” appartenenti a diverse scuole di pensiero in modo da estrapolare la strategia migliore e rispondere alle domande delle nostre pazienti. Dal congresso è emerso che esiste una correlazione fra alimentazione squilibrata ed eccessiva e rischio di patologia in generale: cardiovascolare, metabolica e tumorale. Ci sono delle correlazioni fra tumori ed eccessi alimentari ben conosciute: l’abuso di carni rosse e tumori del tratto digerente; obesità e tumori dell’utero. La trasformazione maligna non è solo dovuta a proprietà intrinseche della cellula come le mutazioni genetiche, ma è anche favorita da un ambiente permissivo come il micro ambiente infiammatorio. L’infiammazione cronica a lungo termine predispone al cancro e ne favorisce la pro-gressione tumorale. Ci sono molti alimenti con riconosciuti effetti antinfiammatori ad esempio: gli (n3 contenuti nel pesce inibiscono ILi, le antocianine contenute nella frutta e nelle barbabietole le VEGF, la quercetina, la tricina, l’apigenina, la genisteina contenute nell’uva nera, cipolla, mirtillo, riso integrale, sedano, fave inibiscono Ie PGEa, cicIossigenasi, Iipossigenasi e cosi via. In questi processi di mantenimento dell’e-quilibrio dell’organismo bisogna riconosce-re un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi alla microflora intestinale. La disbiosi predispone alla patologia attraverso il mancato riconoscimento del patogeno e l’infiammazione cronica. Lo stato nutrizionale assume un ruolo fondamentale nel paziente chirurgico in parti-colar modo nel paziente oncologico che è a maggior rischio di malnutrizione e cachessia. Il calo ponderale e la malnutrizione spesso si associano al tumore interferendo con la qualità di vita, la possibilità di effettuare le terapie specifiche antitumorali e la risposta alle stesse. Lo screening nutrizionale dovrebbe esse-re effettuato al momento del ricovero su tutti i pazienti ospedalizzati, dovrebbe esse-re ripetuto ad ogni visita di controllo per iniziare un intervento nutrizionale precoce in caso di ridotti apporti nutrizionali non solo proteico-calorici ma anche vitaminici idrosalini. L’intervento nutrizionale in fase preoperatoria migliora la risposta immunitaria e metabolica allo stress chirurgico e nel post operatorio riduce la morbilità, mortalità, i tempi di degenza e migliora la tolleranza alla terapia adiuvante. Alcuni consigli alimentari possono migliore la qualità di vita delle pazienti durante le terapie adiuvanti riducendone gli effetti collaterali: masticare lentamente, evitare l’eccessivo apporto di zuccheri, limitare l’assunzione di fibre riducono il gonfiore e il senso di nausea, conoscere gli alimenti può portare ad integrare quelli che sono più indicati in determinati momenti e rimuovere quelli che peggiorano la qualità di vita. Sono da preferire cibi biologici o a chilometro zero perché più ricchi di nutrienti e meno di pesticidi che a lungo andare possono de-terminare pericolose intossicazioni. In generale è importante un corretto bilancio energetico, un monitoraggio del peso, assumere una dieta varia che permetta l’integrazione di tutti i principi nutritivi inseriti nella piramide alimentare, con una particolare educazione agli acquisti, a leggere le etichette degli alimenti, a questo magari si deve associare una adeguata attività fisica e possibilmente la preparazione dei cibi in casa propria. Come corollario di questo congresso è parti-to un progetto di collaborazione fra la Ristorazione del Sant’Orsola e la SSD di Oncologia Ginecologica che applicherà alle pazienti della struttura del Policlinico i consigli emersi dal congresso.
Anna Myriam Perrone. Oncologia Ginecologica Policlinico Sant’Orsola Malpighi

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